Nel campo dell’ortopedia, affrontare l’osteoartrosi e i difetti osteocondrali è una sfida significativa. Recentemente, il tessuto adiposo ha suscitato interesse come opzione terapeutica promettente, grazie alla sua ricchezza di cellule staminali mesenchimali (ADSC) all’interno della frazione vascolare stromale (SVF). Queste ADSC sono conosciute per la loro alta capacità proliferativa e il potenziale rigenerativo, rendendole preziose per le applicazioni di riparazione tissutale.
La natura multipotente delle ADSC
Le ADSC sono multipotenti e capaci di differenziarsi in osteociti, condrociti, miociti, tenociti e altri tessuti (Alexander, 2012). Posseggono abilità migratorie che consentono loro di raggiungere il sito della lesione, modulare le risposte immunitarie in base ai segnali microambientali (Jimenez-Puerta, 2020) ed esercitare effetti paracrini attraverso il rilascio di fattori di crescita ed esosomi.
L’importanza di evitare la centrifugazione
È stato dimostrato che la centrifugazione del tessuto adiposo riduce la viabilità cellulare a causa delle alte forze gravitazionali e delle pressioni di aspirazione negative coinvolte, che portano all’apoptosi cellulare. Al contrario, il lavaggio garantisce la massima viabilità cellulare, soprattutto dai residui di lidocaina, ed è pertanto il metodo ottimale per preservare l’integrità e la funzionalità cellulare (Cucchiaini, 2016).
Il ruolo del lavaggio continuo
Il lavaggio continuo del tessuto adiposo garantisce l’eliminazione dei componenti oleosi e dei residui di sangue o di soluzione di Klein. Questo processo è cruciale in quanto preserva le ADSC e i componenti strutturali del tessuto adiposo, inclusi gli adipociti, i preadipociti e l’intera SVF (Tremolada et al., 2016). Il tessuto adiposo mantiene le sue proprietà rigenerative e il suo potenziale grazie alla conservazione di questi componenti.
L’importanza della microframmentazione
Le tecniche di microframmentazione implicano la creazione di microlesioni nei microvasi del tessuto adiposo, che attivano il rilascio immediato di fattori di crescita ed esosomi (Cohen & Holmes, 2016). Questo processo promuove la rigenerazione e la riparazione tissutale, facilitando al contempo la separazione del tessuto fibroso per garantire l’utilizzo totale ed esclusivo di tessuto adiposo di alta qualità e purificato.
Il vantaggio di LIPO-STEM DUO™
Il dispositivo LIPO-STEM DUO™ di BPB MEDICA™ evita la centrifugazione e consente un lavaggio continuo e una microframmentazione con una minima manipolazione, permettendo di ottenere un tessuto adiposo con alto potenziale rigenerativo.
Questo approccio innovativo non solo migliora la qualità del tessuto trattato, ma ne potenzia l’efficacia e ne estende la durata degli effetti terapeutici. LIPO-STEM DUO™ opera in 6 semplici fasi in 6 minuti, producendo tessuto adiposo purificato e microframmentato pronto per l’infiltrazione articolare. Questo approccio elimina residui oleosi e sanguigni, che potrebbero provocare risposte infiammatorie compromettendo i risultati terapeutici. Inoltre, l’adeguata rimozione della lidocaina della soluzione di Klein è cruciale, poiché la sua presenza potrebbe ridurre significativamente la viabilità cellulare (Aronowitz & Ellenhorn, 2013).
Razionale d’uso e applicationi in ortopedia
Le ADSC possiedono una notevole capacità di migrazione, che consente loro di essere rapidamente reclutate nelle lesioni. A questo si aggiungono la loro capacità di differenziarsi, l’autorinnovamento, l’elevata plasticità e l’azione immunosoppressiva e antinfiammatoria.
Per queste ragioni vengono utilizzate per:
• Ridurre l’infiammazione
• Rallentare la degenerazione della cartilagine
• Fornire un effetto di viscosupplementazione
• Ridurre il dolore
Il tessuto adiposo processato può alleviare i sintomi dell’osteoartrosi e creare un microambiente rigenerativo, stimolando la formazione di nuovo tessuto e favorendo i processi di guarigione (Gobbi et al., 2011). Inoltre, studi recenti hanno evidenziato l’efficacia e i risultati a lungo termine dell’utilizzo intra-articolare di tessuto adiposo autologo microframmentato come opzione di trattamento conservativo per l’osteoartrosi (Natali et al., 2023).
Conclusioni
Le tecniche di lavaggio continuo e microframmentazione, come esemplificato dal LIPO-STEM DUO™ di BPB MEDICA™, rappresentano avanzamenti significativi nell’elaborazione del tessuto adiposo per applicazioni ortopediche. Queste innovazioni migliorano la qualità del tessuto, l’efficacia terapeutica e la durata degli effetti terapeutici, offrendo soluzioni promettenti per i pazienti affetti da osteoartrosi e difetti osteocondrali.
Referenze:
• Cohen, S. R., & Holmes, R. E. (2016). Micrografting of Fat: A Minimal Manipulation Approach to Harvesting and Processing Lipoaspirate. Aesthetic Surgery Journal, 36(6), 678-690.
• Aronowitz, J. A., & Ellenhorn, J. D. (2013). Adipose Stromal Vascular Fraction Content and Viability: Comparison of Four Cell Isolation Systems. Plastic and Reconstructive Surgery, 132(6), 932e-939e.
• Gobbi, A., Whyte, G. P., & Fillingham, Y. (2011). La cartilagine di adiposi iniettata per il trattamento della lesione di osteocondrale di ginnastica: risultati a 5 anni. The American Journal of Sports Medicine, 39(1), 95-105.
• Alexander, R. W. (2012). Understanding Adipose-derived Stromal Vascular Fraction (AD-SVF) Cell Biology and Use on the Basis of Cellular, Chemical, Structural and Paracrine Components: A Concise Review. Stem Cell Research & Therapy, 3(1), 11.
• Jimenez-Puerta, G. J. (2020). Role of Mesenchymal Stromal Cells as Therapeutic Agents: Potential Mechanisms of Action and Implications in Their Clinical Use. Journal of Clinical Medicine, 9(4), 1028.
• Cucchiaini, A. (2016). The effects of fat harvesting and preparation. Aesthetic Surgery Journal, 36(9), 975-982.
• Natali, S., Screpis, D., Patania, E., De Berardinis, L., Benoni, A., Piovan, G., Iacono, V., Magnan, B., Gigante, A. P., & Zorzi, C. (2023). Efficacy and Long-Term Outcomes of Intra-Articular Autologous Micro-Fragmented Adipose Tissue in Individuals with Glenohumeral Osteoarthritis: A 36-Month Follow-Up Study. Journal of Clinical Medicine, 12(5), 1168.
