Home » PROCEDURE DI CHIRURGIA VERTEBRALE » PROCEDURA DI CIFOPLASTICA
Procedure di chirurgia vertebrale
CIFOPLASTICA
La frattura da compressione vertebrale (VCF) è una lesione del corpo vertebrale che può verificarsi a seguito di osteoporosi, traumi o patologie neoplastiche come il mieloma multiplo.
La cifoplastica è una procedura mininvasiva il cui obiettivo è il ripristino dell’altezza vertebrale mediante l’introduzione e il gonfiaggio progressivo di uno o più cateteri a palloncino all’interno del corpo vertebrale. Questo processo determina la compattazione dell’osso spongioso e la creazione di una cavità, riducendo il rischio di fuoriuscita del cemento osseo. Una volta sgonfiato e rimosso il catetere a palloncino, la cavità viene riempita con cemento osseo allo scopo di stabilizzare la vertebra.
RENOVA SPINE™ è un sistema mininvasivo progettato per l’esecuzione di procedure di cifoplastica. È indicato per il trattamento delle fratture vertebrali, il recupero dell’altezza del corpo vertebrale e la riduzione della sintomatologia dolorosa. Il sistema consente la creazione di cavità nell’osso trabecolare ed è destinato all’uso in combinazione con un dispositivo di riempimento osseo legalmente commercializzato e indicato per la vertebroplastica o procedure di riempimento vertebrale.
Sono disponibili due modalità di accesso:
Cannula di lavoro con punta a trocar o bevel: consente un accesso percutaneo diretto, semplificando la procedura; inclusa nei kit RENOVA SPINE™ 11G e 13G.
Filo guida di Kirschner: facilita l’introduzione sequenziale degli strumenti operativi; incluso nel kit RENOVA SPINE™ 8G.
Indicazioni:
• Fratture dolorose da compressione vertebrale
• Lesioni osteolitiche all’interno del corpo vertebrale
Vantaggi della cifoplastica
- Procedura mininvasiva
- Accesso percutaneo
- Creazione controllata di cavità
- Ripristino e conservazione dell’altezza vertebrale
- Nessun impianto metallico permanente
- Bassa morbilità procedurale
- Recupero post-operatorio più rapido
- Trattamento meno traumatico, con ridotto danno a muscoli e tessuti molli e minore dolore post-operatorio
- Rischio minimo di fuoriuscita di cemento grazie alla compattazione dell’osso trabecolare, che agisce come barriera naturale; consente l’impiego di cemento ad alta viscosità
- Ripristino dell’altezza vertebrale e del corretto allineamento fisiologico della colonna
- Conservazione della biomeccanica naturale, con minore incidenza di fratture a livelli adiacenti e complicanze correlate
- Maggiore flessibilità procedurale rispetto all’impianto di dispositivi metallici, che richiedono maggiore precisione di posizionamento
- Efficacia clinica dimostrata nella riduzione del dolore e nel rapido miglioramento della funzionalità
Tecnica chirurgica (Rapida)
È possibile eseguire un accesso transpeduncolare o extrapeduncolare, a seconda dell’anatomia del corpo vertebrale da trattare.
5.
GONFIAGGIO DEL CATETERE A PALLONCINO
Gonfiare il catetere a palloncino fino al volume desiderato o alla massima pressione ruotando l’impugnatura del dispositivo di gonfiaggio in senso orario. Per sgonfiarlo, ruotare l’impugnatura del dispositivo di gonfiaggio in senso antiorario.
Dopo averlo sgonfiato, rimuovere il catetere a palloncino.
6.
INIEZIONE DI CEMENTO
Caricare le siringhe Luer-lock con il cemento osseo e trasferirlo nei bone filler. Inserire il bone filler attraverso la cannula di lavoro, quindi iniettare il cemento utilizzando lo stantuffo del bone filler per un rilascio controllato. Una volta posizionato il cemento, rimuovere il bone filler, reinserire lo stiletto interno ed estrarre con attenzione la cannula di lavoro.